La poesia inizia con una vivida descrizione del bullo addormentato. L'oratore dipinge l'immagine di un individuo pacifico e dall'aspetto innocente che è in netto contrasto con la sua tipica personalità intimidatoria. Il comportamento calmo del bullo nel sonno evidenzia la dicotomia tra la sua aggressività esteriore e il suo stato interiore.
Man mano che la poesia procede, diventa evidente che il bullo non è semplicemente un cattivo unidimensionale ma un essere umano complesso con insicurezze e paure. Roethke utilizza metafore per simboleggiare le lotte interne del bullo. Il "ragno gigante e peloso" rappresenta l'oscurità e l'ostilità che il bullo nasconde dentro di sé, mentre il "verme nella sua tana" indica le sue paure e vulnerabilità nascoste.
Il tono dell'oratore passa dal disprezzo iniziale per il bullo a un senso di empatia e compassione. Riconoscono che il comportamento del bullo è probabilmente un meccanismo di difesa contro il proprio senso di inadeguatezza e infelicità. La frase "Voglio svegliarlo e dirgli:/'Alzati, vattene! C'è del lavoro da fare. / Vai, trova un lavoro, fai cose oneste -'" racchiude il desiderio di chi parla di aiutare il bullo a liberarsi dalla il loro ciclo distruttivo.
In tutta la poesia, Roethke sottolinea il tema della trasformazione. Il bullo addormentato offre uno sguardo sulla possibilità di cambiamento e redenzione. L'oratore vede il potenziale del bullo per risvegliarsi e diventare una persona diversa, capace di compassione e di azione positiva.
In conclusione, "The Bully Asleep" presenta un'esplorazione ricca di sfumature di un personaggio complesso e sfida le nozioni semplicistiche di bene e male. Esponendo la vulnerabilità e l'umanità di un bullo, la poesia incoraggia i lettori a considerare le cause profonde del bullismo e il potenziale di riabilitazione e crescita.