Un'interpretazione di The Tempest è che si tratta di un'opera teatrale sull'avvicinarsi della morte. Questa interpretazione si concentra sui numerosi riferimenti dell'opera alla morte e al morire, come la scena iniziale in cui Prospero evoca una tempesta e la scena finale in cui rinuncia alla sua magia e torna a Milano.
L'opera contiene anche una serie di personaggi associati alla morte, come Ariel, che è uno spirito dell'aria, e Calibano, che è una creatura mostruosa metà uomo e metà bestia. Questi personaggi possono essere visti come rappresentanti diversi aspetti della morte, come la paura dell'ignoto o la perdita della propria umanità.
Il finale dell'opera può essere visto come una risoluzione del tema della morte. Prospero, avendo accettato la propria mortalità, è in grado di lasciare andare il suo potere e tornare nel mondo mortale. Ciò suggerisce che la morte non è qualcosa da temere, ma piuttosto qualcosa che dovrebbe essere abbracciato come parte della vita.
Prove dall'opera
Ci sono diversi passaggi dell'opera che supportano questa interpretazione. Ad esempio, nell'Atto II, Scena I, Prospero dice:
> "Noi siamo una tale roba
> Come sono fatti i sogni, e la nostra piccola vita
> È arrotondato dal sonno."
Questo passaggio suggerisce che la vita non è altro che un'illusione fugace e che la morte è la realtà ultima.
Nell'Atto III, Scena II, Ariel canta una canzone che contiene le seguenti righe:
> "Tuo padre mente per cinque braccia;
> Dalle sue ossa è fatto il corallo;
> Quelle sono perle che furono i suoi occhi:
> Niente di lui che svanisce;
> Ma subisce un cambiamento epocale
> In qualcosa di ricco e strano."
Questo passaggio suggerisce che la morte non è la fine della vita, ma piuttosto una trasformazione in qualcosa di nuovo e bello.
Significato di questa interpretazione
Questa interpretazione di The Tempest offre una prospettiva unica sull'opera. Ci permette di vedere l'opera come una meditazione sulla condizione umana e sull'esperienza universale della morte. Questa interpretazione evidenzia anche la bellezza dell'opera e il suo potere di commuoverci emotivamente.