A Troia, il padre di Paride, il re Priamo, e il consigliere Antenore discutono su come rispondere alla minaccia greca, con Priamo che sostiene la pace e Antenore che sollecita la guerra. Mentre Priamo tenta di negoziare con Agamennone, Paride sfida Menelao a singolar tenzone. Menelao sconfigge Paride, ma Afrodite gli impedisce di ucciderlo, che lo porta via in salvo.
Il cugino di Achille, Patroclo, viene ucciso da Ettore, il figlio maggiore di Priamo e il più grande guerriero troiano. La morte dell'amico e la promessa di gloria spingono Achille di nuovo in battaglia. Achille sconfigge Ettore in singolar tenzone e trascina il suo corpo attorno alle mura di Troia.
Priamo implora Achille di restituire il corpo di Ettore per una degna sepoltura, ma Achille rifiuta. Dopo aver ricevuto una profezia secondo cui morirà se entrerà in città, Achille si ritira sulla sua nave. Paride, figlio di Priamo, scaglia una freccia guidata da Apollo che colpisce Achille al tallone, uccidendolo.
Dopo la morte dei loro due migliori guerrieri, Greci e Troiani concordano una tregua di dieci giorni. Durante la tregua, Peleo, padre di Priamo e Achille, si incontra per piangere la perdita dei loro figli. Dopo la tregua, i greci costruiscono il cavallo di Troia, un gigantesco cavallo di legno pieno di guerrieri. I greci fingono di salpare, lasciando dietro di sé Sinon, un soldato greco che convince i troiani che il cavallo è un dono.
I Troiani portano il cavallo nella loro città, permettendo involontariamente all'esercito greco di entrare a Troia. I Greci massacrano i Troiani e saccheggiano la città. Nel caos, Parigi viene uccisa da Menelao. Enea, un altro figlio di Priamo, fugge con un gruppo di Troiani e fugge in Italia.