L’apartheid stabilì una gerarchia di classificazioni razziali e impose una rigorosa segregazione dei diversi gruppi razziali nella vita sociale, economica e politica. Designava spazi, strutture e servizi pubblici per gruppi razziali specifici, limitava i matrimoni e le relazioni interrazziali e limitava i diritti e le opportunità degli individui non bianchi.
Il sistema di apartheid in Sud Africa è stato ampiamente condannato a livello internazionale per la sua natura discriminatoria e oppressiva. Ciò ha provocato gravi abusi dei diritti umani e perpetuato disuguaglianza, povertà e ingiustizia sociale per la popolazione a maggioranza non bianca. La comunità internazionale ha imposto sanzioni economiche e pressioni diplomatiche per costringere il governo sudafricano a smantellare l’apartheid.
Nel 1990 si sono svolte le prime elezioni multirazziali del Sudafrica, segnando una svolta significativa nella storia del paese. Nelson Mandela, eminente attivista anti-apartheid e leader dell'African National Congress (ANC), fu eletto primo presidente nero del Sud Africa nel 1994. Il sistema dell'apartheid fu ufficialmente abolito e iniziò un processo di riconciliazione e trasformazione volto a costruire è iniziata una società più inclusiva e giusta.