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Quali sono le similitudini e le metafore del sonetto 66?

Il sonetto 66 di William Shakespeare contiene molteplici similitudini e metafore. Ecco le similitudini e le metafore del sonetto:

1. Somiglianze:

- "Devo aspettare, anche se aspetto sia l'inferno" (riga 2):questa similitudine paragona l'esperienza dell'attesa di chi parla all'essere all'inferno, indicando l'intensità della sua sofferenza.

- "Le incertezze ora si incoronano assicurate" (riga 4):questa similitudine paragona le incertezze, che sono tipicamente imprevedibili e fugaci, ai re incoronati, suggerendo che siano diventate stabili e dominanti nella mente di chi parla.

- "Quando sarai lo stesso che sei adesso?" (riga 9):questa similitudine pone una domanda retorica, implicando che la persona a cui si rivolge non è coerente nel suo comportamento e cambia come il mutare delle stagioni.

2. Metafore:

- "E rendili re, ponendoli ai miei occhi" (riga 4):questa metafora ritrae le incertezze come "re", personificandole e sottolineando il loro potere sui pensieri e sulle emozioni di chi parla.

- "E il tempo sembra tre volte più veloce della tua velocità" (riga 11):questa metafora descrive il tempo come se si muove più velocemente della velocità della persona a cui si rivolge, suggerendo che la loro lentezza e mancanza di azione fanno sembrare che il tempo passi ancora più rapidamente.

- "Allora, certo, conserverò l'occasione d'oro / Quell'altro mi volerebbe" (righe 13-14):questa metafora personifica l'opportunità come qualcosa d'oro e di valore che può volare via, esortando la persona a cui si rivolge a cogliere l'attimo prima che vada perso .

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