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Com'era la casa dell'usciere?

La Casa degli Usher è una villa immaginaria descritta nel racconto del 1839 "La caduta della casa degli Usher" di Edgar Allan Poe. Appartiene a Roderick Usher, l'ultimo della famiglia Usher. La casa è presentata in un modo che offusca la distinzione tra uomo (il personaggio di Usher) e villa. La casa è l'incarnazione della stirpe degli Usher e resistono o cadono insieme.

Ecco una descrizione della casa dalla storia:

"Durante tutta una giornata noiosa, buia e silenziosa d'autunno, quando le nuvole pendevano opprimente basse nel cielo, avevo passato da solo, a cavallo, attraverso un tratto di campagna singolarmente tetro; e alla fine mi ritrovai, mentre le ombre della sera si avvicinavano, in vista della malinconica Casa degli Usher, non so come fosse, ma, al primo sguardo all'edificio, un senso di insopportabile oscurità pervase il mio. spirito. Dico insopportabile; perché la sensazione non era alleviata da nessuno di quei sentimenti semipiacevoli, perché poetici, con cui la mente di solito riceve anche le immagini naturali più severe del desolato o terribile che guardavo la scena davanti a me la mera casa, e i semplici elementi paesaggistici del dominio - sui muri spogli - sulle finestre vuote a forma di occhio - su alcuni carici rigogliosi - e su alcuni tronchi bianchi di fiori marciti alberi - con un'assoluta depressione dell'anima che non posso paragonare a nessuna sensazione terrena più propriamente che al sogno successivo di chi fa festa con l'oppio - l'amara caduta nella vita di tutti i giorni - l'orribile caduta del velo. C'era una freddezza, un naufragio, una nausea del cuore, un'irrimediabile monotonia di pensiero che nessuno stimolo dell'immaginazione avrebbe potuto torturare fino a trasformarlo in qualcosa di sublime."

La descrizione di Poe della Casa degli Usher crea un'atmosfera di terrore, decadenza e oppressione, ponendo le basi per gli eventi della storia.

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