Arroganza ed eccessiva sicurezza: La fede di Cesare nella propria invincibilità e il disprezzo per gli avvertimenti degli altri portano alla sua caduta.
Ambizione e desiderio di potere: L'ambizione di Cesare di essere l'unico sovrano di Roma guida le sue azioni e compromette il suo giudizio.
Ingenuità politica: Cesare non riesce a riconoscere il pericolo politico che deve affrontare da parte dei suoi nemici, inclusi Bruto e Cassio, sottovalutando la loro capacità e volontà di rivoltarsi contro di lui.
Fiducia eccessiva negli altri: La fiducia di Cesare nei suoi sostenitori e la sua fiducia nella loro lealtà si rivelano fuorvianti, poiché alcuni dei suoi più stretti alleati lo tradiscono.
Impulsività emotiva: Le reazioni emotive e le decisioni impulsive di Cesare, come la sua clemenza verso i nemici sconfitti e la sua avventatezza nell'affrontare il Senato, contribuiscono alla sua vulnerabilità.
Mancato ascolto dei consigli: Il disprezzo di Cesare per gli avvertimenti e i consigli dei suoi alleati e sostenitori, incluso il sogno di Calpurnia e la pergamena di Artemidoro, lo porta in pericolo.