1. Per fermarsi o rimanere in un luogo:
- Esempio:"Ma resta, quale luce irrompe da quella finestra?" (Atto 2, scena 2) - Romeo fa una pausa mentre parla per ammirare la bellezza di Giulietta.
2. Per ritardare o posticipare:
- Esempio:"Avrei pensato che fosse meglio morire / Che indugiare in questo giorno noioso e tardivo, / Ma per il tuo amore..." (Atto 4, Scena 1) - Romeo si lamenta dell'apparente morte di Giulietta ed è disposto ritardare la propria morte finché non potrà incontrarla di nuovo.
3. Per attendere o attendere:
- Esempio:"Ecco che arriva la signora. Oh, un piede così leggero / Non consumerà mai la selce eterna. / Un amante può cavalcare la ragnatela / Che riposa nell'aria sfrenata dell'estate, / E tuttavia non cadere; così leggera è vanità" (Atto 2, scena 6) - Romeo attende l'arrivo di Giulietta durante la famosa scena del balcone, descrivendo i suoi passi leggeri come se toccassero appena il suolo.
4. Per supportare o sostenere:
- Esempio:"Tu però sei te stesso, non un Montecchi. / Che cos'è i Montecchi? Non è né mano, né piede, / Né braccio, né viso, né alcuna altra parte / Appartenente a un uomo. O, sia qualche altro nome / Appartenenza a un uomo, sii un altro nome / Appartenente a un uomo e lascia perdere l'altro!" (Atto 2, scena 2) - Giulietta suggerisce che il nome di Romeo non lo definisce e che lui dovrebbe sceglierne uno diverso, "qualche altro nome", per restare innamorato di lei.
5. Rimanere costante o fedele:
- Esempio:"La tua bellezza non ha sentito la rabbia del tiranno
Né la sua mano feroce ha deflorato la tua età;" (Sonetto 32, ll. 9-10) - L'oratore del sonetto sta lodando la correttezza e la freschezza della bellezza del suo amico che ha resistito sia all'età che al "fuoco dell'amore" per rimanere costante anche con il passare del tempo.
L'uso della parola "soggiorno" in Romeo e Giulietta aggiunge profondità e complessità al linguaggio e contribuisce all'esplorazione dell'amore, della perdita e della mortalità.