Scritta nel 1956, la poesia "Howl" di Allen Ginsberg è considerata una delle opere più importanti della Beat Generation ed è stata elogiata per il suo potere crudo ed emotivo e per la sua critica alla società americana. Tuttavia, la poesia è stata anche ampiamente bandita e contestata a causa del suo linguaggio esplicito, delle immagini sessuali e della sua associazione con l'uso di droghe e valori controculturali.
Nel 1957, "Howl" fu oggetto di uno storico processo per oscenità a San Francisco. L'editore di City Lights Bookstore, Lawrence Ferlinghetti, è stato accusato di aver diffuso materiale osceno per aver venduto "Howl" a un agente di polizia che considerava la poesia pornografica. Il processo ha attirato una notevole attenzione da parte dei media ed è diventato un campo di battaglia per le forze contrastanti della libertà di parola e del conservatorismo morale.
Durante il processo, l'avvocato difensore Jake Ehrlich ha presentato testimonianze di esperti di famosi poeti, scrittori e critici letterari, sostenendo che "Howl" aveva un valore letterario significativo e che il suo linguaggio controverso era protetto dal Primo Emendamento. Dopo un processo molto pubblicizzato, il giudice si è pronunciato a favore di Ferlinghetti, ritenendo che "Howl" non fosse osceno e che la sua importanza sociale superasse qualsiasi danno che avrebbe potuto causare.
Nonostante questa vittoria legale, "Howl" ha continuato ad affrontare sfide e divieti in varie parti degli Stati Uniti. I consigli scolastici e le biblioteche di diverse comunità hanno tentato di sopprimere il libro, citando il suo contenuto controverso e la sua potenziale influenza sui giovani. Tuttavia, la reputazione del poema come potente opera letteraria e il suo incrollabile sostegno da parte di molti scrittori, studiosi e artisti ne assicurarono la resistenza e il significato nella cultura americana.