1. Augura :Shakespeare usava "augure" per significare "predire o predire", come nel verso "Gli auguri mi hanno detto che dovremmo mantenere la nostra rotta" (Giulio Cesare, Atto II, Scena I). Oggi, "augure" è usato principalmente per significare "prefigurare" o "suggerire".
2. Certificati :Shakespeare usava "certes" per significare "certamente" o "in effetti", come nel verso "Certes, signore, la servirò veramente" ( La dodicesima notte, Atto III, Scena I). Oggi "certes" è usato raramente, tranne che in contesti storici o letterari.
3. Trasmettere :Shakespeare usava "convey" per significare "portare" o "trasportare", come nel verso "Trasmetti i miei pensieri al nobile Cesare" (Antonio e Cleopatra, Atto IV, Scena XIV). Oggi, "trasmettere" è più spesso usato per significare "comunicare" o "trasferire".
4. Pudica :Shakespeare usava "pudico" per significare "serio" o "solenne", come nella frase "Con quanta modestia siede su un trono" (Come vi piace, Atto II, Scena VII). Oggi, "pudico" è più spesso usato per significare "modesto" o "riservato".
5. Fai :Shakespeare usava "dost" come forma abbreviata di "doest", che era la seconda persona singolare del presente del verbo "fare". Oggi "dost" è usato raramente, tranne che in contesti storici o letterari.
Questi sono solo alcuni esempi di come l'uso delle parole da parte di Shakespeare possa differire dai loro significati moderni. È importante tenerlo presente quando si leggono le sue opere per comprendere e apprezzare appieno la sua scrittura.