Come vede il lettore i risultati di Ozymandias?

Nella poesia "Ozymandias" di Percy Bysshe Shelley, il punto di vista del lettore sui risultati di Ozymandias è in gran parte critico e riflette la transitorietà del potere. La poesia presenta una statua frammentata del sovrano un tempo potente, circondata da un deserto anonimo e solitario. Invece di essere ricordata per i suoi grandi successi, la statua è un simbolo di arroganza, futilità e natura fugace dell'ambizione umana.

1. Ironia e contrasto :La poesia giustappone le grandiose affermazioni di Ozymandias ("Il mio nome è Ozymandias, re dei re;..." alla realtà desolata della sua statua crollata e dei dintorni deserti. Questo contrasto evidenzia l'ironia della sua presunta gloria eterna e sottolinea l'inutilità dei suoi tentativi di raggiungere l'immortalità attraverso i beni materiali.

2. Simbolismo della statua :La statua in frantumi e il deserto circostante fungono da simboli potenti. Il volto spezzato della statua rappresenta la fallibilità e la transitorietà delle conquiste umane, mentre la vastità del deserto sottolinea l'insignificanza anche dei sovrani più potenti di fronte al tempo e alla natura.

3. Mettere in discussione l'eredità :La poesia solleva interrogativi sulla natura dell'eredità. Invece di essere ricordato per le sue azioni o per il suo impatto, a Ozymandias rimane solo un frammento della sua statua, che a sua volta è stata ridotta ad un'attrazione turistica. Ciò invita il lettore a riflettere sul vero valore del potere, della conquista e della ricerca della gloria.

4. La mortalità e il passare del tempo :I versi "Non rimane nient'altro:attorno al decadimento/ Di quel colossale relitto, sconfinato e nudo" sottolineano l'inesorabile passaggio del tempo e l'eventuale decadimento che attende ogni sforzo umano. I tentativi di Ozymandias di immortalare se stesso attraverso grandi strutture alla fine soccombono al forze della natura e del tempo, sottolineando la transitorietà dell’esistenza umana.

5. Riflessione del lettore :La poesia spinge i lettori a riflettere sulla natura del potere e sul desiderio umano di riconoscimento e di impatto duraturo. Shelley sfida i lettori a considerare se costruire monumenti e cercare la gloria eterna sia un'attività significativa o se alla fine porti alla disillusione e al decadimento.

In sostanza, il lettore vede i risultati di Ozymandia con un senso di scetticismo, ironia e riconoscimento della fragilità del potere e delle ambizioni umane sullo sfondo dell'eternità e delle forze spietate del tempo e della natura.