Kumar apparve per la prima volta sul grande schermo come artista di sottofondo non accreditato nel 1931, e ottenne il suo primo ruolo da protagonista in Jeevan Naiya (1936) di Bombay Talkies. Nel 1938, recitò in Achhut Kanya e Achyut. Ha stabilito una prolifica collaborazione cinematografica con il fratello minore Kishore Kumar in film come Jeevan Prabhat, Bandhan, Sharada e Samadhi.
Dopo aver raggiunto il successo nei drammi romantici e sociali, Kumar ha iniziato a recitare in film d'azione e acrobatici a partire dagli anni '50, come Sangdil, Police e Ziddi. Negli anni '60, ha debuttato alla regia e alla produzione con Black Mail (1965) per il quale ha vinto una nomination a Filmfare come miglior regista. Come attore, ha ricevuto consensi per le sue interpretazioni in classici come Mahal, Aashirwad, Mashaal e Rakhwala. Rimase attivo nel settore fino alla sua morte nel 2001, apparendo nel suo ultimo film, Aankhon Mein Tum Ho, nel 2002.
Kumar ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui un Dadasaheb Phalke Award, il più alto riconoscimento cinematografico indiano, nel 1988 e un Filmfare Lifetime Achievement Award nel 1995. È stato anche onorato dal governo indiano con Padmashri, il quarto premio civile più alto, nel 1990. Oltre al suo lavoro cinematografico, Kumar è noto per la sua autobiografia, "Ashok Kumar:My Life", pubblicata nel 1987.