In Romeo e Giulietta la parola "galante" è spesso usata in senso positivo. Ad esempio, Romeo è descritto come un "giovane galante" (I.i.119), e Giulietta lo chiama un "gentiluomo galante" (II.ii.77). In questi casi, "galante" significa "coraggioso" o "nobile".
Tuttavia, la parola "galante" può avere anche una connotazione negativa in Romeo e Giulietta. Ad esempio, quando Giulietta viene presentata per la prima volta, viene descritta come "sposata troppo presto con la sua stessa bellezza, / Troppo bella, troppo saggia, saggiamente troppo bella, / Per vivere incontaminata dalla macchia del suo stesso valore, / E volontariamente fare molto rumore / Per un bel pezzo di carne" (I.i.106-111). In questo caso, "galante" significa "troppo appariscente" o "superficiale".
La parola "galante" può essere usata anche in un senso più generale in Romeo e Giulietta. Ad esempio, quando il principe cerca di calmare le famiglie in lotta, dice:"È più peccato volermi così spergiuro, / O disprezzare mia nipote con una giovinezza / Come Romeo, l'uomo più buono di tutta Verona? " (III.i.97-99). In questo caso, "galante" significa semplicemente "bello" o "attraente".
Nel complesso, il significato della parola "galante" in Romeo e Giulietta può variare a seconda del contesto in cui viene utilizzata. Tuttavia, è generalmente usato in senso positivo, che significa "coraggioso", "nobile" o "cavalleresco".