Litigio tra Bruto e Cassio:
Nell'Atto 1, Scena 2, Bruto e Cassio si impegnano in un acceso dibattito sull'opportunità o meno di assassinare Giulio Cesare. Cassio crede che Cesare stia diventando troppo ambizioso e rappresenti una minaccia per la Repubblica Romana. Cerca di convincere Bruto, amico intimo di Cesare, a unirsi alla cospirazione contro di lui.
Bruto, inizialmente titubante, si oppone all'idea di assassinare Cesare. Esprime il suo amore e rispetto per Cesare e crede che togliergli la vita sarebbe un atto di tradimento. Tuttavia, Cassio utilizza varie strategie retoriche per persuadere Bruto, come fare appello al suo senso del dovere verso Roma, alla sua reputazione di uomo d'onore e alla sua preoccupazione per il futuro della repubblica.
Bruto resiste per un po' alle argomentazioni di Cassio, ma alla fine Cassio riesce a convincerlo facendo leva sulle sue paure e sui suoi dubbi sulle vere intenzioni di Cesare. Il cambiamento di opinione di Bruto segna un punto di svolta significativo nell'opera, poiché mette in moto gli eventi che portano all'assassinio di Cesare.
Questo argomento evidenzia il conflitto tra lealtà personale e dovere politico ed esplora i temi dell'onore, del tradimento e delle conseguenze dell'agire contro una figura potente. Dimostra anche l'abilità di Shakespeare nel creare argomenti persuasivi e interazioni complesse tra i personaggi.