Arroganza: Cesare ignora l'avvertimento dell'indovino di "attenzione alle Idi di marzo", liquidandolo come mera superstizione. Ciò riflette la sua arroganza e la sua eccessiva sicurezza, credendo di essere invincibile e al di sopra di ogni minaccia.
Razionalismo: La risposta di Cesare all'indovino mostra la sua fiducia nella ragione e nella logica piuttosto che credere nei presagi o nelle profezie. Respinge l'avvertimento come un prodotto dell'immaginazione dell'indovino o un mezzo per manipolare le paure delle persone.
Stile di leadership: L'interazione di Cesare con l'indovino evidenzia il suo stile di leadership autorevole e deciso. Non esita a mettere a tacere l'indovino e ad andare avanti, dimostrando la sua incrollabile fiducia nelle sue decisioni e la riluttanza a nutrire dubbi o avvertimenti.
Orgoglio: Il licenziamento dell'indovino da parte di Cesare sottolinea anche il suo orgoglio e la fede nella propria invincibilità. Si rifiuta di riconoscere qualsiasi potenziale pericolo e ripone invece la sua fiducia nel proprio giudizio e nella propria forza.
Difetto tragico: Il comportamento di Cesare nei confronti dell'indovino prefigura il suo tragico difetto, che alla fine porterà alla sua caduta. La sua arroganza e il suo disprezzo per gli avvertimenti giocheranno un ruolo cruciale nel suo assassinio più avanti nello spettacolo.
In sintesi, il comportamento di Cesare nei confronti dell'indovino suggerisce la sua arroganza, razionalismo, stile di leadership autorevole, orgoglio e tragico difetto, che contribuiscono allo sviluppo del suo carattere e allo svolgersi degli eventi in Giulio Cesare.