1. "Salute, Macbeth, salve a te, Signore di Glamis! Salute, Macbeth, salute a te, Signore di Cawdor! Salute, Macbeth, tu sarai re d'ora in poi!"
Questa è la prima profezia che le streghe fanno a Macbeth. Lo acclama come il Thane di Glamis (il suo titolo attuale), il Thane di Cawdor (un titolo che attualmente appartiene a un altro uomo) e il futuro re di Scozia. Questa previsione pianta i semi dell'ambizione nella mente di Macbeth e pone le basi per i tragici eventi che seguiranno.
2. "Attento al Signore di Fife. E sii chi vuoi essere, questo è l'apriporta. Non commettere più omicidi."
Questa profezia viene fatta dalle streghe durante il loro secondo incontro con Macbeth. Lo avvertono di stare attento a Macduff, il Signore di Fife, che alla fine sarà la sua rovina. Gli dicono anche di "essere chi vuoi essere, quello sei l'apriporta", cosa che alcuni interpretano come un avvertimento a Macbeth di non essere troppo ambizioso e di accettare la sua posizione attuale. Alla fine, gli dicono di non commettere più omicidi, prefigurando il percorso sanguinoso che intraprenderà per assicurarsi il trono.
3. "Macbeth non sarà mai sconfitto, finché il Grande Bosco di Birnam e l'alta collina di Dunsinane non verranno contro di lui."
Questa è l'ultima profezia che le streghe fanno a Macbeth. Gli assicurano che non sarà mai sconfitto finché Birnam Wood non arriverà a Dunsinane Hill. Macbeth prende questa profezia alla lettera e crede di essere invincibile. Tuttavia, nella battaglia culminante dell'opera, l'esercito di Malcolm si mimetizza con i rami del bosco di Birnam, adempiendo la profezia e portando alla sconfitta di Macbeth.
Queste tre profezie, insieme alle altre criptiche espressioni e apparizioni delle streghe, svolgono un ruolo significativo nel plasmare il carattere di Macbeth e nel guidare la trama dell'opera. Creano un senso di inevitabilità e rovina, suggerendo che il tragico destino di Macbeth è già avviato e che alla fine non ha il potere di sfuggirgli.