Nell'inglese shakespeariano, "leccapiedi" è un termine dispregiativo usato per riferirsi a qualcuno che è sottomesso o asservita. È spesso usato in modo sprezzante per descrivere qualcuno che viene visto come eccessivamente ossequioso o servile.
Ecco alcuni esempi di come viene utilizzato il "leccapiedi" nelle opere di Shakespeare:
* In _Amleto_, Polonio si riferisce a Rinaldo come un "leccapiedi" a causa della sua disponibilità a fare qualunque cosa Claudio gli chieda.
* In _Re Lear_, Edmund chiama Oswald, l'amministratore di Goneril, un "leccapiedi" a causa del suo comportamento ossequioso nei suoi confronti.
* In _La Tempesta_, Calibano si riferisce a Stephano come un "leccapiedi" a causa del suo desiderio di compiacerlo.
Il termine "leccapiedi" non è sempre usato in senso negativo. In alcuni casi può anche essere usato per riferirsi a qualcuno che è leale e devoto. Ad esempio, in _Il Mercante di Venezia_, Shylock si riferisce ad Antonio come al suo "leccapiedi" a causa della sua incrollabile amicizia e sostegno.
Tuttavia, l'uso più comune di "leccapiedi" nell'inglese shakespeariano è un termine di derisione e disprezzo. È spesso usato per descrivere qualcuno che viene visto come schifoso, servile o privo di rispetto per se stesso.