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Cosa intende Shakespeare con la parola focoso?

Shakespeare usa spesso la parola "focosa" per descrivere qualcosa di appassionato, intenso o pieno di energia. Ad esempio, in Romeo e Giulietta, scrive:"O Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre e rifiuta il tuo nome; o, se non vuoi, sii solo giurato amore mio, e non sarò più un Capuleti." In questo contesto, "focoso" è usato per descrivere l'intensa passione che Giulietta prova per Romeo.

Un altro esempio dell'uso del termine "focoso" da parte di Shakespeare può essere trovato in Macbeth. Quando Macbeth vede il fantasma di Banquo, dice:"Ti prego, guarda là! guarda! guarda! ecco! come dici? Ma che mi importa? Se puoi annuire, parla anche tu. Se gli ossari e le nostre tombe devono mandarci Quelli che seppelliremo, i nostri monumenti saranno le fauci degli aquiloni." In questo contesto, "ardente" è usato per descrivere l'intensa paura e l'orrore che prova Macbeth.

Inoltre, Shakespeare usa "ardente" per descrivere qualcosa che è luminoso o radioso. Ad esempio, in Sogno di una notte di mezza estate, scrive:"E laggiù risplende il presagio di Aurora; al cui avvicinarsi, i fantasmi, vagando qua e là, si radunano in truppa nei cimiteri; tutti gli spiriti dannati, che nei crocicchi e nelle inondazioni hanno sepoltura, già al loro I letti vermi sono scomparsi; per paura che il giorno guardi alle loro vergogne, si esiliano volontariamente dalla luce e devono per sempre congiungersi con la notte dalla fronte nera. In questo contesto, "ardente" è usato per descrivere la luce brillante del sole.

Nel complesso, Shakespeare usa la parola "ardente" per descrivere una vasta gamma di cose, tra cui passione, intensità, energia, luminosità e splendore.

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