Verso 1:
"Voi banche e reggiseni, Bonnie Doon,
Come potete fiorire così freschi e belli?
Come potete cantare, uccellini,
E io dico stanco, che importa!"
Il poeta si rivolge alle rive e ai pendii (braes) del fiume Doon, meravigliandosi della loro continua bellezza nonostante il suo stesso dolore. Personifica gli elementi naturali e si chiede come possano prosperare mentre è gravato da preoccupazioni e preoccupazioni.
Verso 2:
"Mi spezzerai il cuore, uccello canterino,
Questo lo canti sfrenatamente;
Mi ricordi delle gioie scomparse,
Partì per non tornare mai più."
Il cuore del poeta si spezza sentendo il canto spensierato di un uccello. Gli ricorda le gioie passate e i momenti felici che sono svaniti e non torneranno mai più.
Verso 3:
"Dopo aver vagato per Bonnie Doon,
Vedere la rosa e il caprifoglio intrecciarsi;
E l'uccello Ilka cantò il suo amore,
E così ho fatto io."
Il poeta racconta le sue esperienze passate camminando lungo le rive del fiume Doon. Gli piaceva la vista delle rose in fiore e dei caprifogli intrecciati, e ogni uccello cantava del suo amore, proprio come lui del suo.
Verso 4:
"Con un cuore leggero ho raccolto una rosa,
Fu' dolce sul suo albero spinoso;
E il mio falso amore attacca la mia rosa,
Ma ah, mi ha lasciato la spina."
Ricorda con affetto quando colse una dolce rosa da un cespuglio spinoso con cuore gioioso. Tuttavia, il suo amante infedele gli rubò la rosa, lasciandolo solo con la spina del dolore e dell'angoscia.
Coro:
"O voi banche e reggiseni, Bonnie Doon,
Come potete fiorire così freschi e belli?
Come potete cantare, uccellini,
E io dico stanco, che importa!"
Il poeta ritorna alla domanda iniziale, sottolineando come la bellezza e la gioia della natura contrastino con il suo stesso dolore.
Nel complesso, i testi di "Ye Banks and Braes Bonnie Doon" fondono le emozioni personali di amore e perdita con l'immaginario e l'atmosfera della campagna scozzese, creando una toccante riflessione sulla natura fugace della felicità e sulla contrastante resilienza della natura.