1. Spostamento :La poesia si apre con il verso "Il mio volto è una mappa di assenze", suggerendo un senso di sé frammentato e dislocato. L'identità di chi parla non è centrata o completamente formata ma piuttosto è un prodotto degli spazi e delle esperienze da cui è escluso.
2. Perdita di identità :Serotte utilizza immagini legate alla cancellazione, come "stanze non illuminate", "ombre" e "stanze invisibili", per descrivere come l'identità di chi parla sia stata oscurata e negata. L'uso del pronome “it” per descrivere il suo volto rafforza ulteriormente il senso di distacco.
3. Storie invisibili :La poesia evidenzia anche la cancellazione della storia collettiva e dell'esperienza affrontata dalle comunità emarginate. Serotte scrive:"Ho attraversato secoli, senza nome e perduto", evidenziando l'anonimato e l'abbandono storico vissuti dagli individui neri sotto sistemi oppressivi.
4. Cercare il riconoscimento :Nonostante gli ostacoli e lo status di emarginato, l'oratore esprime il desiderio di riconoscimento e convalida. Desidera uno spazio in cui la sua presenza sia riconosciuta e la sua vera identità venga rivelata.
5. Empowerment attraverso la solidarietà :La poesia termina con una nota di speranza con la frase:"Conosci questo viso come il tuo". Ciò suggerisce un potenziale di unità e identificazione tra chi parla e altri che condividono esperienze simili di alienazione ed emarginazione.
Nel complesso, "My Face" cattura la complessità della negoziazione dell'identità personale e collettiva di fronte all'oppressione. Le immagini evocative e il linguaggio emotivo di Serotte evidenziano la lotta di chi parla per affermare la propria esistenza ed essere riconosciuta all'interno di una società che cerca di cancellare la sua identità.