1. Simbolismo:il pigiama a righe si riferisce alle uniformi indossate dai prigionieri nei campi di concentramento durante l'Olocausto. Utilizzando questo titolo, l'autore mette in risalto l'identità del protagonista, un ragazzo ebreo imprigionato in un campo di concentramento nazista e il carattere disumanizzante dell'Olocausto.
2. Punto di vista:il titolo attira l'attenzione sulla prospettiva del giovane protagonista, Bruno, che è un bambino innocente ignaro dei veri orrori del campo. Il titolo riflette la limitata comprensione di Bruno dell'ambiente circostante e suggerisce che la storia sarà raccontata dal suo punto di vista ingenuo.
3. Contrasto:la giustapposizione tra "ragazzo" e "pigiama a righe" crea un forte contrasto. La parola "ragazzo" evoca innocenza e vulnerabilità, mentre "pigiama a righe" simboleggia la prigionia e la sofferenza. Questo contrasto evidenzia il tragico destino del giovane Bruno ed enfatizza la dura realtà della vita in un campo di concentramento.
4. Semplicità e potenza:la semplicità del titolo gli conferisce una qualità memorabile e di grande impatto. Le poche parole scelte trasmettono un messaggio forte e catturano efficacemente l'essenza della storia:le esperienze di un bambino nel mezzo di un'oscurità incomprensibile.
Intitolando il suo libro "Il ragazzo con il pigiama a righe", John Boyne dà efficacemente il tono, introduce la prospettiva del personaggio principale e prefigura i temi dell'innocenza, della perdita e dell'impatto devastante dell'Olocausto sugli individui, in particolare sui bambini.